Aperta nel 1760 da parte dello Stato Pontificio che intese in questo modo potenziare il settore della metallurgia (sfruttando contemporaneamente anche altri giacimenti della zona come le “Ferrare” di Monteleone di Spoleto), vi si estraeva ferro, argento e secondo la tradizione popolare anche oro. Oggi il sito ricopre una notevole importanza dal punto di vista geologico data la presenza di un piccolo sistema vulcanico estinto (risalente a 250.000 anni fa) che affiora dagli strati calcarei tipici dell’area appenninica umbra.
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