Questa tranquilla area montana è caratterizzata da ampie radure intervallate da fitti boschi di faggio lungo le pendici meridionali del monte Aspra. Il toponimo sembra derivare da una leggenda che narra di un brigante (o forse un semplice truffatore) che, fingendosi cieco, derubava i passanti e poi li gettava nella profonda forra del Fosso del Castellone in prossimità della località definita “la Dogana” dove i viandanti dovevano pagare una gabella per attraversa il confine tra Stato Pontificio e Regno di Napoli.
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