La via dell’olio.
Escursione in bicicletta (MTB, Ibrida).
l’itinerario parte dal centro Rafting di Arrone, passando per la chiesa di Santa Maria di Arrone, e si svolge attraverso facili strade prevalentemente bianche ma carrabili. In questa zona da sempre è coltivato l’olivo e viene prodotto un olio extravergine di altissima qualità. Salendo lungo la strada asfaltata che conduce a Valle Ludra qui si imbocca sulla sinistra un’ampia strada bianca che dopo alcune svolte porta al piccolo centro di Tripozzo dove è stato rinvenuto un mulino di epoca romana del I° secolo d.C.. Dopo aver attraversato gli oliveti terrazzati che costeggiano la carrabile questa si inoltra in un bosco di lecci, carpini e pini d’Aleppo scendendo verso la valle del fosso del Castellone. All’altezza del castello di Monterivoso si prosegue in discesa sulla strada asfaltata che conduce a Precetto per poi proseguire lungo la sponda sinistra del fiume Nera. Qui l’itinerario è pianeggiante e segue la strada bianca di fondovalle che si snoda tra campi coltivati e canali di acqua sorgiva lambendo il piccolo centro agricolo di Palombare superato il quale ci si immette su una comoda strada asfaltata che, costeggiando il fiume, conduce al punto di partenza.
Il piccolo borgo agricolo circondato da uliveti e bosco, sorge in posizione panoramica a mezza costa lungo il versante sinistro della valle del Nera. Tripozzo sembra derivare il suo nome da tre pozzi pubblici che garantivano l’approvvigionamento idrico del territorio circostante. In prossimità del borgo è stato rinvenuto un mulino di epoca romana databile al I° secolo d.C. che presenta ancora le vasche di raccolta, i canali di scolo ed i fori dove venivano inseriti i pali necessari alla spremitura. Il paese è posto lungo un antica via che collegava Arrone al paese di Polino e alla località montana del Salto Cieco oggi utilizzata per scopi escursionistici.
Il borgo fortificato sorge lungo il versante destro della Valle del Castellone ed è caratterizzato da stretti vicoli e case addossate. Qui si trovano le chiesa di San Nicola e la chiesa di Sant’Antonio Abate di origine romanica. Appena fuori il paese, in un antico frantoio ancora funzionante, si può visitare il Museo etnografico della civiltà preindustriale Casarivoso, dove sono raccolti più di duemila reperti che permettono al visitatore di conoscere le antiche attività e la vita rurale del territorio della Valnerina.
Il piccolo insediamento agricolo si trova lungo la sponda sinistra del fiume Nera su un poggio di fronte alla rupe sopra la quale sorge l’abitato di Montefranco. Il borgo prende il nome dalle torri palombare, derivate dalle case torri medievali, utilizzate per il ricovero dei piccioni. Sotto l’abitato si snoda la vecchia strada di fondovalle che collega Arrone a Ferentillo oggi frequentata dagli escursionisti che percorrono la “via di Francesco”.
Arroccato sopra uno scoglio, precipite sull’ampia pianura del fiume Nera, il castello di Arrone fu edificato tra l’XI e il XII secolo per volontà dei feudatari della famiglia degli Arroni a protezione delle vie di comunicazione che collegavano la Valnerina con il reatino. Ancora oggi la vita del paese si svolge all’interno degli stretti vicoli del quartiere medievale (“la Terra”) dove si respira un’atmosfera di pace e protezione scandita dalle lancette del grande orologio che campeggia sulla torre.
La parte originaria e quindi più antica dell’abitato si sviluppa sulla sommità dello sperone roccioso dove gli Arroni, primi feudatari del luogo, edificarono la rocca, le torri e le possenti mura di cinta. Nella sommità del borgo si trova la piazza di forma allungata che collega la torre quadrilatera alla chiesa di San Giovanni antica pieve del borgo che custodisce un interessante ciclo di affreschi del XV secolo.
La parte del paese che si è sviluppata al di fuori del borgo fortificato de “la Terra”, prende il nome dalla Collegiata di Santa Maria. Quest’area oggi rappresenta il cuore della vita arronese grazie alla presenza di alcune attività commerciali e della strada che collega Arrone al lago di Piediluco ed alla S.S. Valnerina.
Arrone e una porzione del suo territorio sono inclusi nei confini del Parco Regionale del Nera all’interno del quale si snodano numerosi itinerari escursionistici e ciclistici tra angoli di natura incontaminata a pochi chilometri dalla città di Terni.